martedì 28 ottobre 2014

sorbolino, il liquore di sorbe

Sono in pochi a conoscerla, eppure un tempo la sorba era molto comune tra pastori e contadini.
Marmellate, liquori, maschere di bellezza: dalle sue bacche si ricavano tanti prodotti. Quella che vi proponiamo oggi è una ricetta facile facile per ottenere un ottimo liquore casalingo di sorbe, chiamato Sorbolino. 



» Ingredienti per: Sorbolino, il liquore di Sorbe

Sorbe300 g,
Zucchero300 g,
Acqua0,3 l,
Alcool0,3 l,

» Preparazione di: Sorbolino, il liquore di Sorbe

Tagliare le sorbe mature in 4 parti e metterle a macerare nell'alcool.

Dopo tre settimane, si prepara uno sciroppo con acqua e zucchero: versare gli ingredienti in un tegame e mescolare con un mestolo di legno finchè lo zucchero non sarà ompletamente sciolto.

Una volta raffreddato, unire lo sciroppo alle sorbe in macerazione, puntando a ottenere una gradazione di 40° circa.

Il composto deve essere fatto maturare per una settimana, poi si filtra con carta apposita e si fa riposare per un paio di mesi. 

» I nostri consigli

State attenti a non consumare le bacche di sorba quando non sono perfettamente mature; in questo caso, infatti, gli zuccheri possono trasformarsi in alcool, provocando una certa euforia in chi ne fa uso. 

» Curiosità

Il sorbo (nome scientifico: Sorbus Domestica) è un albero delle rosacee. Originario dell’Europa Meridionale e dell’Asia, cresce spontaneamente in Italia, sulle colline romagnole, nella zona di Talamone, in tutto l’Argentario e nelle macchie della Maremma e della Sardegna.

Viaggiando attraverso i secoli e ripercorrendone la storia veniamo a sapere che già i Romani apprezzavano la tenerezza e la dolcezza della sorba, soprattutto nella preparazione di liquori.
Ce ne parla Virgilio nelle “Georgiche” dov’è illustrata l’usanza di far fermentare questo frutto col grano, ottenendo la “cerevesia”, una bevanda alcolica simile al sidro.

Nelle leggende popolari la sorba matura è considerata un portafortuna.
Tutto merito delle sue intense e brillanti sfumature rosse che si credeva avessero la magica virtù di allontanare povertà e miseria. E ancora oggi i boschi di sorbo sono ritenuti propizi per la caccia, perché riserva di abbondante selvaggina.

I suoi fiori, di colore bianco, riuniti in corimbi, sbocciano sui rami in maggio.
All’inizio dell’autunno sono sostituiti da pomi di forma tondeggiante o piriforme, le sorbe, commestibili solo quando sono molto mature.

Ne esistono diverse varietà: c’è la “sorba-mela” rossa, grossa, meno aspra delle altre; abbiamo poi quella “a pera” o “a zucchetta”, di colore bianco o rosso pallido, impiegata prevalentemente nella concia delle pelli.

Ricca di sostanze pectiche e tanniche, acidi organici (specialmente acido sorbico, malico, citrico e tartarico) e sorbitolo (o sorbite), la sorba è ottima per preparare marmellate e, previa fermentazione, bevande alcoliche. Gradevoli i suoi decotti nella stagione invernale.

Con la polpa dei frutti maturi si possono ottenere, invece, ottime maschere detergenti, tonificanti e riequilibranti, adatte sia a pelli precocemente invecchiate per attenuare le piccole rughe comparse, sia a pelli irritabili per lenire le parti infiammate. 

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